L’articolo discute i cambiamenti climatici e ambientali durante l’epoca del Pleistocene, concentrandosi in particolare sulla transizione tra il Pleistocene e l’Olocene (epoca attuale). Sottolinea le fluttuazioni del clima e della temperatura tra 2,6 milioni e 11.700 anni BP, evidenziando significative oscillazioni della temperatura sia su scale temporali più lunghe che su periodi più brevi. L’analisi rivela l’Olocene come un periodo di maggiore stabilità climatica rispetto alle precedenti fasi interglaciali del Pleistocene. L’inizio dell’Olocene corrisponde al periodo archeologico neolitico ed è caratterizzato da una riduzione dello stress idrico, modelli di precipitazioni più stabili e aumenti della temperatura globale. Questi cambiamenti hanno conseguenze ecologiche, portando a cambiamenti nella flora terrestre e nei modelli di vegetazione. L’articolo si addentra poi in due siti archeologici, Ohalo II e Abu Hureyra, situati nel Vicino Oriente. Il sito di Ohalo II, risalente a circa 23.000 anni fa, presenta prove di una possibile proto-coltivazione di cereali selvatici. Questa scoperta suggerisce che i veri cereali venivano raccolti nel loro ambiente naturale e successivamente coltivati in giardini sperimentali, indicando probabilmente una prima forma di agricoltura. Abu Hureyra, risalente a circa 13.200-7.950 anni fa, fornisce intuizioni inestimabili sulla transizione dalle società di cacciatori-raccoglitori alle pratiche agricole nel Vicino Oriente.
I cambiamenti nella cultura materiale e nei modelli di insediamento indicano l’emergere di pratiche agricole in risposta ai cambiamenti climatici. La stratigrafia del sito rivela fasi di intensificazione della coltivazione e l’uso di piante domestiche, in particolare cereali. La presenza di piante “segetali”, tipicamente associate alla coltivazione, implica un significativo spostamento verso strategie di sussistenza agricola. In conclusione, l’articolo evidenzia come la variabilità climatica durante il Pleistocene abbia influenzato le strategie di sussistenza umana e l’emergere dell’agricoltura. La transizione all’Olocene ha segnato un periodo di maggiore stabilità climatica, consentendo l’istituzione di pratiche agricole più prevedibili. Le prove provenienti da siti archeologici come Ohalo II e Abu Hureyra sottolineano le complesse interazioni tra cambiamenti climatici, cambiamenti ambientali e strategie di adattamento umano, gettando luce sulle origini dell’agricoltura nel Vicino Oriente.